Un’arte per la mente e per lo spirito

L’arte della pittura ad inchiostro orientale fonde tecnica ed emozione, rappresentando a pieno lo Zen, che si basa sulla piena consapevolezza del sé nel presente, della propria connessione con il mondo e dell’essere parte dell’universo.

Principio fondamentale di quest’arte è l’importanza del vuoto (間 Ma): attraverso di esso, la forza vitale della pennellata si realizza e si muove. Per raggiungere questo scopo, il pittore deve attuare una sorta di purificazione psicofisica, per far sì che ogni segno rappresenti un “tratto di unione tra lo spirito dell’uomo e dell’universo” (cit. Shitao).

Gli strumenti fondamentali sono detti i quattro tesori:

– 筆 fude – pennello

– 墨 sumi – bastoncino di inchiostro

– 硯 suzuri – pietra da inchiostro

– 紙 kami – carta

Quindi, cos’è il sumi-e?

墨 Sumi – inchiostro

絵 E – immagine

Portata dalla Cina in Giappone dai monaci buddhisti Zen, la pittura Sumi-e è al di fuori da tutti gli schemi tradizionali a cui siamo abituati noi occidentali. Si basa sul legame tra chi dipinge, gli strumenti che usa e il soggetto da rappresentare. Questo tipo di pittura è spoglia, senza dettagli, racchiude in sé solamente l’essenziale del soggetto, senza particolari, senza linee nette. Nel Sumi-e non bisogna disegnare prima uno schizzo per poi andare a rifinirlo, ma poggiare il pennello direttamente sul foglio, e, attraverso la respirazione e la concentrazione, connettersi a ciò che si vuole rappresentare, immaginandolo nelle sue parti più essenziali, fin quasi a diventare un tutt’uno con esso. I tratti sono morbidi e sicuri, e la rappresentazione finale, seppur scarna, risulta potente, poiché dovuta non alla tecnica, ma alle sensazioni provate dal pittore durante l’esecuzione del dipinto.

La calligrafia giapponese

書 sho – scrittura

道 dō – via, percorso

Come il sumi-e, anche lo shodō, ovvero la “via della scrittura” è un’arte in tutto e per tutto, che permette, attraverso la tecnica, di affinare il proprio io. I tratti sono del tutto personali, e contengono una forza detta 氣 ki (energia vitale). Attraverso la fusione dei 氣 del calligrafo e del carattere rappresentato, l’immagine finale risulterà come la rappresentazione dell’io interiore di chi dipinge, unica e irripetibile, sia per l’unicità della persona, che per quella dell’attimo in cui l’opera è stata eseguita.